Vespa orientale o calabrone asiatico?
Entrambi le specie appartengono all'ordine degli imenotteri, la stessa famiglia delle formiche, ma allora come si differenziano?
Esistono diverse specie di insetti chiamati “Vespe”, tutti imparentati tra loro, i più comuni sono : Poliste, Vespe e Calabroni.
Questa tipologia di insetti viene cosiddetta insetti sociali
poichè il nido è formato da una regina e dalle operaie sterili. I maschi invece compaiono
solamente durante la stagione riproduttiva.
Gli adulti si cibano sia di nettare dei fiori o sostanze zuccherine sia di piccoli insetti , indispensabili per ottenere le proteine necessarie per crescere le larve.
Le femmine sono dotate di aculeo velenoso , per questo la loro puntura è dolorosa e pericolosa, può scatenare reazioni allergiche e portare fino ad uno shock anafilattico.

Il ciclo vitale
La regina si sveglia dall’ibernazione in primavera, depone le prime uova e alleva la prima generazione di operaie. Una volta nate, si dedica soltanto alla deposizione di uova.
Il picco dell’attività del nido avviene a settembre con la massima espansione della popolazione, la comparsa dei maschi e delle nuove regine per la fecondazione.
Solo le regine fecondate sopravvivono da ottobre in poi, ibernandosi per passare l’inverno e rincominciare il ciclo vitale.
La vespa orientale
Questa tipologia di vespe proviene dal nord Africa e dall’Asia ma è presente anche nel sud Italia e a Genova, dove l’ipotesi è che si giunta nei porti con le navi. L’insetto è molto simile al calabrone, con un manto rosso
intenso quasi uniforme, con larga banda gialla sull’addome e macchia gialla
sulla testa, può edificare nidi di centinaia di esemplari per essere precisi in media si possono trovare fino a 300 individui.

Il calabrone asiatico
O denominato vespa velutina, è simile al calabrone europeo, ma erroneamente importato dall'Asia. Questa specie è molto pericolosa in quanto si nutre di api, andando così a sconvolgere l'intero ecosistema.
Si riconosce dal suo manto di colore marrone scuro tendente al nero e dalla spessa striscia gialla sull'addome, anche questa specie può aggregare in media 300 esemplari nello stesso nido.

Come risolvere il problema?
Al contrario delle api che sono specie protetta classificate come animale da reddito secondo il Codice Civile art. 924, le vespe possono essere sradicate con l'utilizzo di insetticidi e metodi di contrasto diversi, la lotta è necessaria per i seguenti motivi:
1. Pericolo punture se nido in aree frequentate, ogni vespa può pungere più volte senza morire (pungiglione liscio al contrario delle api) e a ogni puntura vengono rilasciate molecole che segnalano come ostile la persona punta, attirando altre vespe.
2. Trasporto patogeni (E.coli, Streptococchi e Salmonella) se si appoggiano prima su carcasse o materiale contaminato e poi sul cibo
3 . Danni ai frutteti e all’apicoltura
I metodi di contrasto
- Bonifica ambientale: chiusura dei fori e pertugi che vengono spesso usati dalle vespe come riparo
- Trappolaggio esterno: trappole ecologiche ad attrativo zuccherino che permettono di catturare le vespe all'interno della trappola.
- Lampade a luce UV interne: gli insetti sono attirati dalla luce UV e quindi molto efficaci per qualsiasi specie
- Insetticida: sia bombolette schiumogene pronte all'uso sia irrorazione con pompe naturali e diversi principi attivi

